Ah-ah. Nella speranza che non ci siano più lettori. Ah-ah.
Ah-ah. Alla faccia dei poseurs. Ah-ah.
Ah-ah. I libri sui blog. Ah-ah.
Questo è uno spazio libero. Chiedetemi quello che volete. Sarò quello che volete. Sarò il vecio della fighettissima facoltà del design del politecnicco di Milano. Sarò il web-dez disadattato. Sarò sopratttutto un disagiato-disadattato (uh! Madunassa, una ripetizione, da segnare con la matita rossa) -frustrato-inconcludente-immaturo-apatico-cinico-snob-presuntuoso-untuoso-inconcludente-stronzo-asociale-nichilista-MERDA-fancazzista. Non me ne frega un cazzo. Non ascolterò le critiche. Non risponderò a mail e non affronterò discussioni che iniziano con "Sai, ho letto il tuo blog". Non farò nulla. Un caro amico insiste sul fatto che sia neccessario to be real. Ho deciso che andrò avanti così. Fregandomene della "blogosfera", disinteressandomi di GQ che ha deciso che aprire un blog è la cosa più cool dopo il bunging jumping nudi (grazie Fred), ignorando il nuovo blog del coinquilino sozzone che apre un blog su Splinder ("Me te ce l'hai un blog?"" No, non ce l'ho..."un po' come al webb.it, quando rispondevo che io non c'entravo per nulla con la "scena").
Lasciatemi in pace perchè ho bisogno di tranquillità. Perchè ho bisogno di farmi i cazzi miei senza che nessuno mi guardi di sottecchi ammiccando ("che credi, l'ho letto il tuo ultimo post...").
Crepate.
Dissolvetevi.
Lasciatemi solo che è l'unica maniera per sentirmi vivo (lathe biosis, diceva il tizio, un sacco di tempo fa, e mica aveva torto).
Non voglio nessuna community, non me ne frega un cazzo della blogosfera. Questo è quanto. Mi riapproprio di tutto.
Ah. Soprattutto. Fatevi i cazzi vostri. Aprite il vostro blog, se ne avete voglia.
Tu pubblichi sul web e pretendi di restare anonimo? Mavvaff...cioè, chissenefrega.
In pima persona, diretto. Ho deciso che continuerò a scrivere qua sopra quando ne ho voglia, perchè è comodo e veloce (già, come una birra)
Mi sa che adesso tolgo pure i contatti.
Destroy
"Se tu postassi più spesso, io visiterei più spesso il tuo sito per leggere i fatti tuoi". Non fa mica una grinza, il discorso. Che in tanti mi stanno facendo. Ormai questo blog ha compiuto un anno, aggiornato a singhiozzo, vittima, poverino, dei miei sbalzi d'umore.
"Ammettilo, hai un altro blog che tieni nascosto dove scrivi ogni giorno". E' vero, ma il "nuovo" blog è un "vecchio" Canson con la copertina nera di cartone rigido, con le pagine ruvide, giallognole e pesanti, come ai vecchi tempi, perchè lì posso usare UNA pagina per scrivere UNA parola. Una pagina per un segno, un pagina per un ricordo, una pagina per un racconto. E nessuno lo leggerà mai, ma poco importa. Vagando tra i nuovi blog (tutti su Splinder) si legge in alto "Siamo più di 10.000!", e la maggior parte sono davvero belli, scritti bene, interessanti. Soprattutto aggiornati con costanza, consapevoli e riguardosi del proprio pubblico. Io invece me ne sono sempre altamente fregato di voi che leggete queste righe, vi chiedo scusa: non aggiorno spesso, non vi ho dato la possibilità di scrivere commenti, mi sono sempre disinteressato pure di sapere quanti siete (non ho mai avuto un servizio di statistiche), ho sempre ignorato i referrers.
Probabilmente non sono la persona giusta per tenere un diario on-line: davvero, fuori di qua ci sono una marea di blog interessanti, ma questo sicuramente lo sapete già.
Tutto questo per dire che dopo poco più di un anno chiudo il blog? Che questo è l'ultimo post? Forse... Nel momento stesso in cui la famigerata community si sta allargando ed espandendo a macchia
d'olio, io, da buon bastian contrario mi sento di allontanarmi un po' e (ri)prendermi i miei tempi e i miei pensieri.
L'unica cosa certa è che 101ism (è un dominio, non è un blog) resterà, perchè ci sono ormai affezionato.
Subirà qualche trasformazione. Sicuramente un po' di chirurgia estetica, per il resto sono solo idee.
A suivre
Simone